Come non ricordare
oggi Antonio Primiceri, fondatore e presidente
dell’Apes (
Associazione Pizzaioli Europei e similari),di Milano e il
contributo che Egli
ha dato al mondo della Pizza ?
Oggi, in mezzo ad
una confusione quasi totale di campionati del mondo,
di acrobati
improbabili, di mezze figure al soldo delle aziende del
settore, facciamo
fatica ad orientarci.
Giornalista,
animatore instancabile,Primiceri collaborava con Vincenzo
Buonassisi,noto
giornalista e scrittore e gastronomo, scomparso nel 2004,
a cui si deve
l’ideazione nel 1982 della Pattuglia Acrobatica APES,
oggi molto imitata,
costituita da manipolatori acrobatici che rappresentano
con le loro
evoluzioni la nostra immagine in Italia e all’estero.
Ma la nostra
personalissima Bottega dei Ricordi ci restituisce anche
una serata storica alla
pizzeria Pupurry a Milano,ove
Antonio invitava gli
amici per la vendemmia degli Artisti, vendemmia
che si teneva per
davvero nell’ampia corte interna del locale.
Un anno si celebrò
l’incontro del mondo della pizza con il
mondo del vino, con
la partecipazione del giornalista ed
enogastronomo Luigi
Veronelli e dei comunicatori de L’Italia
del Gusto.
La storia del
Ristorante Pupurry
Le vicende del Ristorante Pupurry, storica trattoria milanese, hanno inizio alla fine della seconda guerra mondiale quando Giulio Primiceri e Maria Coluccia, una coppia di giovani pugliesi, si trasferiscono a Milano e nel 1946 aprono una tipica osteria, la "Rosa Bianca", in una caratteristica casa a ringhiera di via Canonica 27. Erano anni difficili, la città era distrutta, ma il locale pian piano prende avvio e ai genitori subentra il figlio Antonio che amplia la clientela con giornalisti, pittori, artisti e personaggi dello spettacolo e nuove proposte in cucina.
La varietà di piatti gustosi è frutto dell’abilità di Iris Dellea, una cuoca di grande fantasia, capace di spaziare dalle marmellate con il prezzemolo e melanzane, ai liquori con le erbe, ai risotti alle rose.
La "Rosa Bianca" viene ribattezza “Pupurry” dal francese pout-pourri che, stropicciato e adattato, suggerisce la mescolanza di sapori e di aromi diversi che caratterizzano il Ristorante Pupurry a Milano. È una cucina innovativa e curiosa che, a partire dagli Anni Settanta, riceve numerose recensioni e apprezzamenti per la riscoperta di antiche e originali ricette, capaci di stupire e incuriosire i clienti con l’originalità delle sue portate. Queste spaziano dallo zabaglione con il cotechino, ai risotti con i fiori, alle tagliatelle al cacao, al peposo toscano, al petto di pollo farcito e fritto, alla zuppa dei poveri, al caffè con il pepe. Fantasia e tradizione si uniscono alla qualità di una cucina in grado di colpire con gusto e passione, al di fuori da ogni canone tradizionale, ma che piace e diverte i clienti alla ricerca di ricette nuove e al tempo stesso tipiche della vecchia Milano.
Da Via Canonica a Via Bertini
Alla fine degli Anni Novanta ha luogo un nuovo cambiamento: la storica casa di Via Canonica viene abbattuta per far posto ad un palazzo moderno e Antonio acquista una vecchia fabbrica di interruttori elettrici semi distrutta dai bombardamenti del ‘43. Ne mantiene la struttura e la rinnova con estro e passione trasferendovi nel 1995 il proprio ristorante. Appassionato cultore dell’arte della buona cucina, negli anni si iscrive all’Associazione Italiana Sommeliers, di cui diventa delegato e relatore. Scrive inoltre per alcune testate di gastronomia e vini e contribuisce a creare il Bar Giornale, diventando lui stesso giornalista. Nel 1981 fonda l’Associazione Pizzaioli e Similari di cui diverrà presidente sino alla sua scomparsa avvenuta nel 2013.Alla conduzione del Ristorante Pupurry subentra la moglie Maria Teresa Bandera con il figlio Federico e continua lungo la rotta seguita dal marito e condivisa in quarant'anni di vita in comune. I piatti sono della classica cucina toscana, carni eccellenti e proposte stuzzicanti e gustose. Mese per mese si alternano piatti sempre diversi, tutti appartenenti alla tradizione gastronomica italiana e dove viene inserita anche la pizza, un omaggio al made in Italy accolto con passione e gustose varianti.
Commenti