lunedì 31 dicembre 2018

Mulini del Gusto e Le Vie della Pizza : da Gioroldo’s all’intervista con Gino Sorbillo di Bruno Sganga



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno realizzato una sosta gustosa da
Valentina e Lucio, alias Gioroldo’s Pizza a Flambro di Talmassons.
Una bella intervista per lanciare il 2019 Anno del Turismo Lento, accompagnata (come
al solito) da una pizza stellare e dall’assaggio di un formaggio di malga che i Nostri
avevano appena conosciuto e subitamente acquisito, con quella curiosità e passione che li
contraddistingue.
 
Nella puntata di fine dicembre vi è anche la bella intervista che il giornalista ed enogastronomo
Bruno Sganga ha fatto a Gino Sorbillo, per il Magazine La Verità nel Piatto.
Gino Sorbillo appartiene ad una delle famiglie di pizzaioli più antiche di Napoli. I suoi nonni, Luigi Sorbillo e Carolina Esposito, fondarono la prima pizzeria nel 1935 su via dei Tribunali, definita da molti la “Via della Pizza Napoletana” nel centro antico della città.
I coniugi Sorbillo misero al mondo 21 figli, diventati poi, tutti pizzaioli. Il papà di Gino, Salvatore, è il diciannovesimo dei ventuno figli.
Gino cresce nella pizzeria di famiglia e ben presto impara i segreti della vera pizza napoletana che lui ama precisare “quella dei vicoli poveri della città” cioè più grande, generosa e accessibile a tutti.
Ben presto Gino manifesta il suo stile e la sua impronta; il mestiere di famiglia abbinato ad una sua spiccata e naturale vena artistica gli consentono di comunicare attraverso le sue creazioni. La centenaria tradizione viene così proposta in chiave contemporanea contribuendo ad uno dei più grandi cambiamenti avvenuti nel mondo della pizza negli ultimi decenni.
Numerosi sono i servizi giornalistici e televisivi nazionali ed internazionali che si sono occupati di Gino e della sua Pizza.
Frequenti sono le sue partecipazioni al palinsesto televisivo, pizzaiolo di Masterchef per tre edizioni, giudice per la gara di pizza tra i giudici di Masterchef Israele, Menù di Benedetta, Alice TV, e da cinque anni alla rubrica “Pizza” de La Prova del Cuoco su Rai 1 e sul suo magazine mensile. Inoltre è stato protagonista di molti documentari e docufiction su Napoli e sulla Pizza prodotti e mandati in onda in tutto il mondo da Discovery, National Geographic e Arkè.
INNOVAZIONE
Con Gino Sorbillo la Pizza Napoletana arriva per la prima volta allo Chef Congress Identità Golose nel gennaio 2011. Anche a Festa a Vico, Le Strade della Mozzarella, Taste, Witaly, Gusto in Scena è continua la sua partecipazione. Assieme a suo fratello minore Toto, Gino ha aperto altre sei sedi: Lievito Madre al Mare, Lievito Madre al Duomo, Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo (quest’ultima in tre luoghi distinti della città e a Milano).
Oggi Gino Sorbillo è anche il fondatore della Casa della Pizza, luogo che nasce nel centro storico di Napoli, a pochi passi dalla pizzeria, in quella che fu l’abitazione della zia Esterina, donna simbolo della Pizza Fritta Napoletana, la prima dei 21 figli della famiglia Sorbillo.
La Casa della Pizza, aperta non solo ai pizzaioli, ma a tutti gli amanti della pizza, si propone come luogo di confronto, di scambio, di incontri e dibattiti sul piatto napoletano più famoso e amato al mondo. Questo luogo, già sede dell’Accademia della Pizza, accoglie, come la pizzeria, anche numerose opere di artisti ed artigiani napoletani, al fine di promuovere sempre più le varie arti partenopee.
Nel giugno del 2016 è stato insignito dalla Scuola Internazionale di Cucina Italiana ALMA Maestro di Arte e Mestieri, unico della categoria dei Piazzaioli, alla presenza del ministero dei beni culturali e del Presidente della Repubblica Mattarella.
La nuova frontiera di Gino è l’utilizzo di farine di agricoltura biologica e l’aggiornamento continuo dei propri menù data la continua e costante ricerca delle migliori eccellenze gastronomiche italiane da proporre sulla pizza e da far conoscere attraverso la pizza.
 
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sabato 29 dicembre 2018

I Mulini del Gusto e il Mondo della Pizza : il Leprotto a Vascon


Negli ultimi tempi lamentiamo una pericolosa involuzione qualitativa
nel mondo della pizza : acqua a minerale a gogò accompagnato sovente
le nostre notti insonni.
Impasti pazzeschi ; lievitazione inesistente o quasi ; l’uso di ‘commenti’
semplicemente cattivi (leggi, magari, dei buoni prosciutti cotti….).
Così, quando abbiamo visitato in incognito la Pizzeria Leprotto a Vascon
di Carbonera, finalmente ci siamo riconciliati con la buona tradizione della
pizza italiana.
Gregorio ed Elisa, arrivano da Agerola, nella Costiera Amalfitana,hanno aperto 
questo locale semplice, con uno stile familiare, alla mano.
Ma, soprattutto, vi è la storia e la maestria che ha fatto riconoscere all’Unesco
l’arte dei pizzaioli napoletani come Patrimonio dell’Umanità.
«Il riconoscimento dell’Arte del pizzaiuolo napoletano nella prestigiosa Lista del
Patrimonio immateriale dell’Unesco è la riaffermazione di una tradizione storica
che per il nostro Paese rappresenta, da secoli, un vero elemento d’unione culturale.
L’Arte del pizzaiuolo napoletano è un patrimonio di conoscenze artigianali uniche
tramandato di padre in figlio, elemento identitario della cultura e del popolo partenopeo
che ancora oggi opera in stretta continuità con la tradizione».


Abbiamo degustato la pizza integrale ai cereali : è per davvero ottima,
“dal buon sapore "rustico", cotta al punto giusto, bella dorata, senza bruciature
e con il cornicione alto”.
“I benefici sono molti -osserva Gregorio-,il primo ed il più evidente è che la
farina integrale è ottenuta dalla macinatura dei grani con tutto il loro rivestimento,
così come natura li crea ed è quindi più ricca di nutrienti. “

Altamente digeribile, croccante, insolita, molto gustosa e ricca di fibre,la pizza
ai cereali potete condirla a piacere, il suo particolare sapore ben si combina con tutto.

Insomma una visita fortunata, che ci ha fatto incontrare un luogo dei nostri desideri.
E poi, se vi resta uno spazio, provate la pastiera (napoletana, naturalmente!).